Il Tribunale federale rigetta la domanda della Società per i popoli minacciati SPM confermando l’applicazione del segreto fiscale

L’ASFCMP è favorevole a una maggiore trasparenza e a un dialogo costruttivo con le ONG

  • L’associazione si impegna a proseguire gli sforzi volti a garantire una catena di approvvigionamento trasparente, sostenibile ed etica
  • In tale contesto, si batte per un rafforzamento del ruolo dell’Ufficio centrale di controllo dei metalli preziosi

Neuchâtel, 15 novembre 2023 – Nonostante non sia parte in causa nella procedura, l’Associazione svizzera dei fabbricanti e commercianti di metalli preziosi (ASFCMP) accoglie con soddisfazione la decisione del Tribunale federale di non autorizzare la divulgazione pubblica dei dati coperti da segreto di affari. Se questa decisione preserva un principio essenziale della competitività dell’economia svizzera, l’ASFCMP ribadisce il proprio impegno a garantire una catena di approvvigionamento trasparente e sostenibile, nel pieno rispetto dei diritti umani e ambientali. L’ASFCMP afferma con chiarezza ormai da diversi anni che in Svizzera non c’è posto per oro di dubbia provenienza e che, in caso di dubbio, si ha il dovere di astenersi.

Concordiamo con le ONG riguardo alla necessità di una maggiore trasparenza per migliorare la tracciabilità e l’integrità dell’oro, ma la pensiamo diversamente sulle modalità con cui attuarla. Piuttosto che rendere pubblici dati coperti da segreto di affari, l’ASFCMP si batte ormai da anni per rafforzare il ruolo dell’Ufficio centrale per il controllo dei metalli preziosi, che assicura la sorveglianza del settore in Svizzera, anche per quanto riguarda le questioni di tracciabilità e integrità dei prodotti. Riteniamo necessario aggiungere ad esse le questioni della trasparenza e del rispetto degli standard sociali e ambientali. Ciò implica anche un rafforzamento delle sanzioni applicabili in caso di violazioni” ha dichiarato Christophe Wild, presidente dell’ASFCMP, l’associazione che rappresenta l’industria svizzera dei metalli preziosi.

L’ASFCMP ci tiene a sottolineare che l’Ufficio centrale per il controllo dei metalli preziosi ha già accesso a tutti i dati coperti da segreto di affari e controlla le imprese interessate.

Desideriamo quindi proseguire e sviluppare un dialogo improntato al rispetto e una collaborazione costruttiva con le ONG, con tutti gli attori della catena di approvvigionamento e con le autorità competenti. Lavoriamo da diversi anni a questo obiettivo e siamo pienamente consapevoli che sono ancora possibili margini di miglioramento. L’industria svizzera degli affinatori di metalli preziosi vuole essere di esempio e l’ASFCMP fornisce costantemente un contributo in tal senso” ha concluso Christoph Wild.

A proposito della sentenza del Tribunale federale

Nel febbraio 2018, la Società per i popoli minacciati ha depositato una domanda finalizzata a ottenere la trasmissione da parte dell’AFD (nel frattempo diventata UDSC) delle statistiche complete sull’importazione di oro relative a determinate imprese importatrici svizzere. Nelle informazioni richieste all’AFD era riportato il nome delle imprese interessate e dei loro clienti, nonché i volumi di oro importati da ciascuna impresa per il periodo compreso tra il 1° gennaio 2014 e il 31 dicembre 2017. Su ricorso, con decisione del 16 marzo 2022, il Tribunale amministrativo federale si è pronunciato a favore delle imprese interessate, rigettando la domanda di accesso della Società per i popoli minacciati.

A proposito dell’ASFCMP – Fondata nel 1978, l’Associazione svizzera dei fabbricanti e commercianti di metalli preziosi (ASFCMP) riunisce 14 imprese che si occupano della lavorazione e del commercio dei metalli preziosi. L’industria svizzera dell’affinazione rispetta le linee guida della London Bullion Market Association, in quanto autorità di maggiore prestigio del settore, e le linee guida dell’OCSE sull’approvvigionamento responsabile di materiali originari di zone di conflitto o ad alto rischio. A livello federale, le imprese del settore sono soggette alla legge relativa alla lotta contro il riciclaggio di denaro (LRD) e all’Ufficio centrale di controllo dei metalli preziosi, collegato all’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC).

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